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  ANTONIETTA MANZI

                 La rivoluzione ros(s)a

6 ottobre 2013

Sotto una pioggia battente in una giornata troppo fredda d’inizio ottobre, sedute al tavolino di un bar di periferia incontriamo la nostra prima ospite. Inusuale il luogo scelto per questa piacevolissima chiacchierata che si svolgerà tra gli sguardi incuriositi di chi qui è abituato a venirci per consumare la sua birra giocando a carte e chi invece vi trova rifugio dalla pioggia che sembra non voler dare un attimo di tregua. La donna con la quale apriremo la nostra rubrica “Donne InLuce” è Antonietta Manzi.

Antonietta, classe 1981, è forse tra le più agguerrite donne d'Ischia. Le fa eco uno spirito combattivo, un forte senso di giustizia sociale e un atteggiamento fiero nei confronti delle sue scelte politiche.

Introducendo il nostro progetto, volto a creare un sostegno concreto a favore della Donna contemporanea, Antonietta ci ricorda che alcuni elementi del femminismo, che ha contraddistinto gli anni '70, debbano essere ripresi poiché negli anni seguenti il movimento femminista si è fermato dopo le conquiste ottenute.

 

Cos'è cambiato dagli anni '70 ad oggi?

 

Nel ventennio berlusconiano abbiamo visto un arretramento di tutti i temi che riguardano le donne: il controllo del loro corpo, la contraccezione e i consultori. La forza e la capacità di auto-organizzarsi delle donne degli anni '70 sono dei valori che noi, come nuova generazione, dobbiamo riscoprire e valorizzare perché ne vale della nostra contemporaneità e delle nostre vite. 

 

La donna arriverà mai ad un punto in cui potrà smettere di lottare per i suoi diritti? 

 

Probabilmente le difficoltà e la discriminazione della donne sono legate anche a questioni economiche: fino a quando ci saranno forti discrepanze a livello economico e sociale anche le questioni di generesaranno sempre attuali. Chi pensa che parlare di questione di genere, dell'omofobia, della misoginia siano dei vezzi della sinistra che non ha niente da fare si sbaglia di grosso. 

 

Tu sei stata la prima donna a candidarsi sindaco per il comune di Ischia, come spieghi questo fenomeno?

 

Ci sono molte donne che operano nel sociale, ma le donne che davvero operano in politica dove sono? Oltre a riempire liste elettorali purtroppo delegano i ruoli principali ai candidati sindaco ( ovviamente maschi, ndr. ).  Ritengo che ad Ischia ci sia un ritardo grandissimo per quanto riguarda le dinamiche sullo sviluppo civile rispetto alla terraferma e non ne parliamo rispetto all'Europa. Però credo che lenuove generazioni stiano dimostrando più sensibilità verso certi temi. Ad Ischia è difficilissimo per una donna intraprende un percorso politico. 

 

Cosa significa intraprendere un percorso politico?

 

Significa impegnarsi, confrontarsi, lavorare in collettivo e vedere cosa succede all'isola per il bene di tutti. Significa non avere paura di essere impopolari. 

 

In ambito politico la donna riscontra più difficoltà rispetto all'uomo ?

 

Sì, perché le gabbie culturali in cui si muovono le donne oggi, ad Ischia, sono ancora difficili da buttare giù. Tanti passaggi, che a livello metropolitano sono stati ampiamente superati, qui non ci sono. Siamo difronte a difficoltà strutturali: servizi sociali che mancano, disoccupazione, mancanza di opportunità per le ragazze che studiano. Tutto questo contribuisce a relegare la donna ai modelli del passato. Purtroppo le donne che ricoprono ruoli istituzionali risultano poco incisive, portatrici di politiche già viste: chi è riuscita a farsi spazio ha avuto e continua ad avere lo stigma dell'uomo più potente che l'avrebbe condotta e messa lì, quindi senza considerare i suoi meriti e i suoi metodi.

 

Com'è cambiato il ruolo della donna in politica in Italia?

 

Sicuramente è cambiato, sarebbe ingeneroso non riconoscerlo. Abbiamo tante donne in parlamento, e nel corso degli anni il numero è sempre aumentato. Abbiamo una Presidente della Camera ( Laura Boldrini, ndr ) donna che, nonostante sia criticatissima, ricopre un ruolo di rilievo sulla scena pubblica.  Anche se vorrei far notare che, a parità di potere, è sempre Boldrini sotto attacco; Piero Grasso ( attuale Presidente del Senato, ndr ), che ha una storia personale ricca di ombre, non è mai messo in discussione. Questo ci dice qualcosa: la donna che arriva ad avere dei ruoli di potere mette in crisi sia l'immagine dell'uomo che della donna stessa. 

 

Qual è stata la tua esperienza personale?

 

La mia candidatura a sindaco è nata da una decisione collettiva del nostro partito. Inizialmente mi sono trovata a disagio e ho provato a contestare perché la vedevo come una cosa più grande di me: avevo tanti timori rispetto ai volponi politici, le calunnie e la facile ironia che avrei dovuto affrontare durante il mio percorso politico.

 

Quali sono i tuoi progetti per il futuro? Pensi ad una nuova candidatura? 

 

Non ci sto pensando e non è ancora nei miei programmi. Si continua a lavorare con il circolo e a breve ci sarà il Congresso del circolo locale e poi con Rifondazione Comunista: siamo nel mezzo di grossi cambiamenti per il nostro partito, il futuro è incerto anche perché a livello nazionale non si sa bene come si presenteranno i prossimi mesi. Cercheremo di affrontare temi che non vengono mai trattati: questioni di genere, lavoro, e tutto quello che va a rovinare l'immagine da cartolina che purtroppo ha ancora Ischia.

 

Qual è la tua donna di riferimento?

 

Non ne ho una sola, ho tante figure che mi ispirano. Penso sempre alle donne della Resistenza italiana; quelle che lavavano e cucinavano, le staffette e anche quelle con i mitra in mano. Una costellazione di donne a cui faccio riferimento come spinta etica, coraggio, voglia di dedicarsi a qualcosa che vada oltre l'interesse personale.

 

In conclusione, quale messaggio senti di mandare alle donne, soprattutto a quelle ischitane, che vogliono avventurarsi in politica? 

 

Più che un messaggio il mio vorrebbe essere un augurio: abbiate coraggio, uscite dalle gabbie culturali che spesso noi donne ci infliggiamo da sole. Auguro di essere curiose e di non avere paura dell'approvazione degli altri. Credo che ognuno debba cercare la propria strada, mi piacerebbe che le donne ischitane avessero questa spinta e questa voglia di fare.

 

 

Facendole un in bocca al lupo per i suoi progetti politici, ringraziamo e salutiamo Antonietta che, con il suo sorriso tanto tenace quanto dolce, ci ha regalato una mattinata all'insegna di valori rari e sani. Da vera donna. 

 

Lucia De Luise 

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