E' la più giovane candidata al Premio Nobel per la Pace

Malala Yousafzai, l'attivista pakistana appena adolescente che sfida i talebani. 

 

Non sempre ogni mondo è paese. Capita anzi più spesso che sullo stesso pianeta ci si possa trovare a vivere in epoche completamente diverse, e questa certo non è una novità. E anche se ormai sembriamo essere quasi abituati a questo genere di notizie, resta comunque straziante la storia - apparentemente fuori dal nostro tempo - di Malala Yousafzai, la ragazza pakistana sparata alla testa per aver cercato di difendere il diritto allo studio suo e di tutte le ragazze del suo paese. E mentre in Italia già si parla di “analfabetismo di ritorno” e di surplus di laureati, nel mondo c’è ancora chi rischia di morire pur di ottenere il diritto di dedicarsi ai tanto amati libri.

 

Malala il 9 ottobre 2012, quando aveva 15 anni, sopravvisse per miracolo ai tre colpi di pistola che la centrarono da breve distanza. Oggi la giovane, tra i probabili candidati al Nobel per la Pace, è ancora nel mirino dei talebani, perche, "ha irriso l'Islam e non per il suo impegno a favore dell'istruzione per le ragazze". Lo ha spiegato in un'intervista alla Abc, il portavoce del gruppo, Shahidullah Shahid. 

"Io sono Malala: la ragazza che ha lottato per l'istruzione ed è stata colpita dai Talebani". Questo il nome del libro che uscirà in tutto il mondo, in cui Malala racconta la propria vita e le battaglie che ha dovuto sostenere. Fra le altre cose, nel libro racconta anche dell’attacco subito dai talebani, quando un miliziano salì sullo scuolabus su cui lei viaggiava e chiese a tutti i passeggeri: "Chi è Malala?". Poi, dopo averla individuata, le sparò alla testa, ferendola gravemente.
Malala riuscì a salvarsi, grazie ad un intervento chirurgico subito in Gran Bretagna, dove da allora vive, dove il 12 luglio in occasione del suo sedicesimo compleanno tenne un acclamato intervento alle Nazioni Unite.
Da dove non ha smesso mai di combattere per i diritti delle donne del suo Paese.

 

EA